giovedì 15 novembre 2012

DA PESCARA ALLA RIBALTA MONDIALE

A Khanty Manskiysk, in Siberia, (Russia) il 9 novembre è cominciato il torneo, con formula ko, valevole quale campionato mondiale femminile; il campionato finirà il 3 dicembre.




... "sta quà" ... disse, mettendo il dito sopra la cartina della Russia ...
1 dito = ca 1.000 km.


Il campionato mondiale femminile si svolge ogni anno ma con doppia formula: negli anni pari si svolge un torneo ad eliminazione diretta tra 64 giocatrici con mini-match ko dai trentaduesimi alla finale; mentre negli anni dispari si svolge con match (tra due giocatrici) sulla distanza delle 10 partite.

Quest'anno è stata la volta del torneo più affollato, la sede prescelta è stata la città siberiana di Khanty Mansijk, che due anni fa ospitò la penultima edizione delle "olimpiadi scacchistiche".

Il sistema di selezione delle partecipanti è così stabilito:

3 scacchiste provenienti dai mondiali precedenti: 
  • campionessa mondiale,
  • finalista (sconfitta 2011),
  • semifinalista 2010;
2 scacchiste quali vincitrici dei mondiali junior femminili del 2010 e 2011;

6 giocatrici per "meriti di Elo" in quanto aventi la migliore media tra il periodo di luglio 2011 e gennaio 2012;

51 atlete meglio classificate nei precedenti campionati continentali:
  • 28 dall'Europa,
  • 8 dalle Americhe,
  • 12 da Asia e Oceania,
  • 3 dall'Africa;
2 wild-cards concesse dal presidente della FIDE.

Non c'è niente da dire: se i dirigenti FIDE volevano partorire un regolamento ... un pò complesso ..., hanno realizzato un pastrocchio inestricabile.

Nessuna italiana (o acquisita tale) è rientrata tra le possibili pretendenti al trono della cinese Hou Hifan.

Tra le 64 partecipanti la più "italiana" (o, per lo meno, conosciuta dagli scacchisti italiani) è la rumena Cristina Adela Foisor. 


La WGM Cristina Foisor (1^ da sx) con la squadra rumena alle olimpiadi turche 2012

Tra le sue partecipazioni a tornei italiani sono molti gli scacchisti abruzzesi che la ricordano nella sua presenza al "VI Torneo Internazionale a squadre" che si disputò a Pescara  nei giorni 27 e 28 dicembre 2000 presso l'hotel "Plaza"; in quei giorni venimmo tutti colpiti dalla sua competenza, umiltà e gentilezza.


Il frontespizio della brochure realizzata per il VI Torneo Internazionale a Squadre

Alla manifestazione partecipò la famiglia al completo: IM Ovidiu Foisor, WGM Cristina Foisor, Veronica Micaela Foisor (all'epoca 6 anni) e Sabina Francesca Foisor (all'epoca 11 anni).

Le due giovanissime Foisor parteciparono, il giorno dopo, anche al torneo juniores a squadre, che aveva anch'esso acquisito il livello internazionale, e che venne vinto dai ragazzi provenienti da Rijeka, Croazia.


Veronica (sx) e Sabina Foisor (dx) intorno ad uno degli organizzatori di Pescara scacchi 2000


Attualmente Sabina Foisor ha già ottenuto il titolo di WGM; vive a Baltimora (USA) ed è tesserata dalla federazione americana; Veronica ha raggiunto il titolo di WIM, vive ancora a Timisoara (Romania) ed ha conquistato una norma di GM femminile nell'open di Cappelle La Grande (F) nell'inverno di quest'anno.


Sabina Francesca (quando aveva 19 anni ed era titolata WIM) partecipò alla fase finale del Campionato Mondiale Donne che si disputò a Nalchik (Russia) nell'estate del 2008 e fu vinto da Alessandra Kosteniuk che battè, in finale, la cinese Hou Yifan.


logo del Mondiale Donne Naichik (RU) 2008


Sabina, al primo turno, venne accoppiata con la GM polacca Monika Socko; perse il mini-match dopo che avvenne qualcosa di unico e straordinario, almeno per quanto riguarda la fase finale di un mondiale.

Dopo le prime 2 partite (patte) giocate a cadenza lunga, dovette procedersi con il tie break a cadenza rapid; le prime 4 partite di spareggio videro vittorie alternate e quindi si arrivò alla 7^ in parità e con il sistema della "morte improvvisa": chi perde fuori.

Nella posizione finale di R + C contro R + C, a Sabina cadde la bandierina e gli arbitri sentenziarono la (apparentemente ovvia) patta in quanto non c'era - come non ci poteva essere - una via forzata per vincere.

Ma l'entourage della polacca fece reclamo perchè, se è vero che non c'è una sequenza forzata per vincere, ce n'è (almeno) una per perdere.

In effetti la posizione è questa: RN a8 - CN a7; RB c7 - CB b6 (oppure RN a8 - CN b8;  RB b6 - CB c7); queste 2 posizioni sono possibili, specularmente, per ogni angolo della scacchiera, per un totale di 8 possibili posizioni di "aiutomatto".

Siccome il regolamento, in questi casi, non prevede il modo migliore di giocare, bensì il peggiore, la Commissione d'Appello assegnò la vittoria alla polacca mandando Monika ai sedicesimi e Sabina a Timisoara (casa sua).



Sabina Foisor con il suo attuale profilo sul sito della FIDE

Nell'edizione successiva del Mondiale Donne (2010 - giocato ad Antakya, in Turchia - ) fu la volta di Cristina Adela a qualificarsi per la fase finale; la sua gara, però, finì al primo turno in quanto venne eliminata da Almira Skcripchenko.

Per quest'anno, in un certo senso Cristina ha ripetuto la sfortunata esperienza di quattro anni prima capitata alla figlia; opposta alla campionessa giovanile 2011: Mariya Muzychuk, sul 4 a 4, ma con il sistema Armaghedon (bianco che patta - con maggior tempo - va fuori!) la rumena - con il bianco e con un minuto in più sull'orologio - con un pedone in più non riesce a vincere e saluta la Siberia.

Dunque le Foisor, dopo aver giocato a Pescara sono andate a scrivere delle pagine da protagoniste nello scacchismo (versione femminile) mondiale; certamente l'avere partecipato, in quanto madre e figlia, al massimo evento sportivo della propria specialità, se non è un record, poco ci manca. Quello che è più sensazionale - e certamente da sottoporre agli storici con la "S" grande - è che, ad un campionato mondiale sportivo, partecipi prima la figlia e poi la madre.

Cosa che depone nel senso della non assoluta mancanza di casi della pluri-presenza famigliare in determinanti campi (sportivi o meno) è riscontrabili in taluni altri casi.

Oramai può sembrare banale il caso dei due presidenti americani (Bush) padre e figlio; ma certamente un pò più stuzzicante è il caso degli occupanti il soglio di Pietro.


Osmirda; 52° Papa 514 - 523 



Silverio; 58° Papa 536 - 537

I due effigiati nell'immagine erano padre e figlio; niente di pruriginoso, comunque; infatti il primo prese i voti dopo essersi sposato e generato prole.

Fu, comunque, abile a sapersi "rifare una vita" dopo la prima esperienza professionale.

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